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Anche De\' Longhi in corsa per Saeco (Also De\' Longhi is insterested in Saeco)

Scritto da Consorzio E.S.E. | 27/03/2009
- MF Mercati Finanziari -

While Saeco is restructuring and recapitalizing, several companies have shown interest in acquiring the Italian espresso coffee machines producer. Among them: Electrolux, Philips, Seb and De\' Longhi.

Si allunga la lista degli interessati all'acquisto del gruppo leader delle macchine da caffè. I soggetti in gara ora sono sette. Spuntano anche Electrolux, la francese Seb e il vecchio azionista Sergio Zappella che cerca il sostegno di alcuni fondi di private equity. Intanto prosegue la trattativa tra Pai e le banche creditrici.

Si allunga la lista dei pretendenti di Saeco. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza anche il gruppo De' Longhi ha manifestato interesse per il leader delle macchine del caffè controllato dal fondo di private equity Pai Partners e per il quale è in corso una trattativa con le banche creditrici per una ricapitalizzazione e la ristrutturazione dei 560 milioni di debito. Il tutto con la regia finanziaria di Lazard e quella industriale dei professionisti della ristrutturazione di Alvarez&Marsal.Le banche creditrici vedrebbero con favore l'entrata in gioco di De' Longhi con l'obiettivo di creare un polo italiano diversificato nei piccoli elettrodomestici. Peraltro, a organizzare il finanziamento a supporto del buy-out di Saeco era stata BnpParibas, che è oggi la principale banca creditrice. E sempre BnpParibas ha organizzato nel 2005 un finanziamento da 100 milioni per De' Longhi (la controllata Bnl ne aveva sottoscritto una quota significativa). Inoltre, va sottolineato che l'indebitamento del gruppo De' Longhi è sceso in maniera significativa a fine 2008, il che ridurrebbero i timori di una richiesta di stralcio maggiore del previsto dei crediti vantati dalle banche. Secondo i dati diffusi lo scorso 12 marzo, De' Longhi ha infatti chiuso il 2008 con un miglioramento della posizione finanziaria netta da -355,9 a -246,5 milioni grazie anche agli incassi straordinari derivanti dall'indennizzo assicurativo dei danni per un incendio (39 milioni) e dalla cessione del ramo d'azienda immobiliare di De' Longhi spa (67,2 milioni). Al netto dei proventi non ricorrenti, l'ebitda si è attestato 151,1 milioni: dunque un indebitamento netto di sole 1,6 volte il mol De' Longhi, come detto, è solo uno degli interessati all'acquisizione di Saeco. Oltre al private equity londinese Change Capital, Philips e la tedesca Wmf (di cui MF-Milano Finanza ha riferito lo scorso 12 marzo), in pista ci sono anche due gruppi industriali come Electrolux e la francese Seb e l'ex azionista Sergio Zappella, che starebbe tentando di ricomprare l'azienda cercando supporto presso altri fondi di private equity. Tutti i soggetti in gara si sono dichiarati disponibili a immettere liquidità nelle casse di Saeco in misura molto maggiore rispetto ai 30 milioni proposti da Pai Partners (che peraltro lo scorso luglio ha già versato 31,5 milioni di nuovo capitale): il range di disponibilità sarebbe tra 70 e 90 milioni. In cambio i pretendenti chiederebbero alle banche un write off più consistente sui crediti. Il fondo Pai resta in attesa di una controproposta ufficiale da parte delle banche e non si esclude che uno dei potenziali investitori possa entrare nella partita a fianco di Pai. In ogni caso, le banche sono state rassicurate dagli advisor sul fatto che la liquidità di Saeco non desta preoccupazione e quindi i tempi della trattativa non devono essere necessariamente serrati. La svolta dovrebbe arrivare nella seconda settimana di aprile, quando avrà termine la due diligence di Kpmg.