Coffee Market Scenario

Caffè, l\'aumento sarà servito (Coffee, price increase will be served)

- La Repubblica - In autumn, the price of an espresso coffee cup drinked in an Italian coffee shop will increase at around one euro. Coffee shops owners co


- La Repubblica -

In autumn, the price of an espresso coffee cup drinked in an Italian coffee shop will increase at around one euro. Coffee shops owners complain the high costs of expenses and materials such as milk.

Per ora la tariffa resta sugli 80 centesimi: "È tra le più basse d´Italia, ma i costi di gestione sono ormai insostenibili"

Erica Manna

Aumenti sì, ma "con giudizio". E senza fretta. Se a Milano, infatti, bere un caffè al banco in autunno arriverà a costare un euro, a Genova regna una maggiore cautela. Ma gli esercenti mordono il freno, e "mugugnano" contro l´incremento delle spese e dei costi della materia prima e del latte.

«Siamo restii a consigliare aumenti in questi giorni, il rischio è di perdere clienti», spiega Cesare Groppi, segretario provinciale della Fiepet (Federazione italiana esercizi pubblici e turistici), della Confesercenti, «ma a settembre incontreremo i torrefattori. Se loro aumenteranno i prezzi, lo faranno anche i bar. Se no, gli aumenti arriveranno entro la fine dell´anno». La Confesercenti precisa che il prezzo medio di un caffè al banco, sotto la Lanterna, per ora resterà di 80 centesimi: «È il meno caro del nord Italia - spiega Groppi - certo, il reddito pro-capite in Liguria è più basso che in Lombardia...».

Una linea cauta confermata anche da Silvio Seghi, vicepresidente di Fepag (Federazione pubblici esercizi Genova), dell´Associazione commercianti Ascom, e direttore dell´elegante Caffè Mangini: «L´aumento porta a una caduta di immagine e a una perdita di clienti, non vogliamo entrare in un vortice che ricade sui consumatori, preferiamo fare un piccolo sacrificio e resistere». Ma? «Ma apprendiamo a malincuore l´aumento del latte, che porta a un minor guadagno sulla tazzina. Il listino prezzi che consigliamo agli associati rientra in una direttiva nazionale dell´Istat e della Federazione italiana pubblici esercizi. Noi ci regoliamo in base all´inflazione, e fissiamo un tetto massimo, che ora è di 95 centesimi per Genova e provincia». E chi sfora? «Deve esporre il suo listino e, in caso di lamentele, motivare il prezzo alto con l´esclusività del luogo, o il lusso del locale». Ma se al banco esiste un tetto massimo consigliato, al tavolo, invece, «ognuno adotta un listino personale. A Genova le spese commerciali sono diventate onerose, tra tasse, personale e arredamento del déhor». Così, da 95 centesimi, sedersi fa lievitare la tazzina fino a 2-3 euro. Se poi il caffè lo si sorseggia di notte, magari in un locale dove si organizzano spettacoli, si può arrivare a spendere fino a dieci euro.

Al Caffè Boasi, scintillante vetrina affacciata sul passeggio di via Venti, un caffè al banco costa 90 centesimi, due euro e 20 al tavolo. «Valuteremo se alzare i prezzi, perché il costo della materia prima quest´anno è aumentato di oltre il 50 per cento. Noi vogliamo mantenere una qualità alta, ma i miracoli non li possiamo fare», sospira Massimo Boasi, titolare del locale e produttore di caffè. «Il caffè è una materia prima quotata su due borse: a New York per la qualità arabica, a Londra per quella più robusta. Così, le fluttuazioni dei fondi di investimento stranieri e lo squilibrio tra domanda e offerta per i raccolti scarsi a causa del clima fanno lievitare i prezzi. E noi possiamo solo prenderne atto passivamente». Anche alla Bottega del Caffè di Piccapietra, il titolare Tonino Sciortino si lamenta: «Il caffè è sempre costato come il giornale. Ora molto meno, e Genova si muove sempre per ultima! Da noi costa 95 centesimi al banco, e un euro e 50 al tavolo, ma lo aumenteremmo anche subito: quest´anno sono cresciute le spese di gestione, l´affitto, e dare un buon servizio costa. Poi siamo penalizzati dagli altri colleghi: non sempre la gente sa che noi mettiamo il massimo della dose di caffè e usiamo ottime miscele. E per chi non lo fa i costi sono dimezzati». Dietro il bancone bianco dello storico Caffè pasticceria dei F.lli Klainguti, Sauro Ubaldi sospira: «Date le spese, dovremmo mettere il caffè a un euro. Ma siamo costretti a tenerci sui 90 centesimi, per la concorrenza».

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