- Il Corriere della Sera -
After a six-month long negotiation, now the announcement: Coca Cola and illycaffè will launch together a new line of drinking products. The launch in 2008 starting from Europe.
Competizione. L'accordo raggiunto alla fine della scorsa settimana, dopo sei mesi di trattative tra Atlanta e Trieste. Oggi l'annuncio
Il colosso americano firma un'intesa con l'azienda italiana: lanceranno insieme una linea di bevande DI MARIA SILVIA SACCHI
L e ultime firme sono state messe giovedì sera, al termine di sei mesi di trattative: da una parte c'è quella di Muhtar Kent, president e chief operating officer di The Coca-Cola Company, dall'altra quella di Andrea Illy, presidente di IllyCaffé.
Il gigante Usa delle bevande si allea con la società italiana famosa per la qualità del suo caffè per produrre e commercializzare una bevanda al caffè di alta gamma che arriverà sul mercato l'anno prossimo. La scorsa settimana hanno siglato un memorandum d'intesa per costituire una joint venture, al 50% ciascuno, i cui dettagli sono in via di definizione.
È questa - che sarà annunciata ufficialmente oggi - la risposta del gruppo di Atlanta alla mossa fatta, di recente, dal concorrente Pepsi che ha esteso a tutto il mondo l'intesa nel caffè con la catena statunitense di coffee-shop Starbucks, finora valida solo per gli Stati Uniti.
Nel suo rapporto con Coca Cola, Illy sostituirà Nestlè, finora partner del colosso Usa per le bevande al caffè e al tè. Nestlè, infatti, rimarrà alleata di Coca Cola solo per la parte tè.
La telefonata
«Eravamo pronti con una bevanda al caffè che rispetta rigorosamente il gusto Illy, l'avevamo già testata ed eravamo entusiasti della ricetta. Avevamo deciso di percorrere questa strada per intercettare quella parte dei consumatori che richiede prodotti "chiavi in mano", il caffè già pronto», racconta Andrea Illy, presidente del gruppo triestino che fa capo alla famiglia di cui è parte il governatore del Friuli Riccardo Illy.
Lo scorso aprile, però, è arrivata la telefonata da Atlanta. «Ci hanno chiesto - dice Illy spiegando in anteprima a Corriere Economia i contenuti dell'intesa con Coca Cola - se eravamo disponibili a costituire una joint venture insieme». Sono partite le trattative.
In azienda, in questi mesi, avevano soprannominato questo progetto «Bora», perché soffia forte come il vento triestino. Coca Cola è un colosso, con i suoi 24,1 miliardi di dollari di giro d'affari (circa 17 miliardi di euro), un utile netto di oltre 5 miliardi di dollari e un portafoglio che comprende più di 400 marchi di bevande gassate non alcoliche, tra i quali quattro dei cinque brand più venduti al mondo, per un consumo giornaliero di 1,4 miliardi di bevande.
Illy ha dimensioni notevolmente diverse, con i suoi 247,6 milioni di euro di giro d'affari realizzato lo scorso anno. Ma gode di una grande notorietà internazionale per l'eccellenza dei suoi prodotti e per la continua ricerca scientifica che da sempre contraddistingue la società.
Le affinità
Il dialogo richiedeva attenzione per riuscire a cogliere l'indubbia opportunità senza far perdere autonomia all'azienda italiana. «Fatte, naturalmente, le debite proporzioni - dice Illy - tra le nostre aziende c'è un'assoluta complementarietà: noi siamo gli esperti del prodotto e abbiamo il brand, loro sono i giganti della distribuzione e dei mercati. Non avrei mai proposto ai miei familiari niente che rischiasse di fagocitare il nostro marchio. Ma non ci sono stati problemi, siamo due aziende e due marchi che hanno obiettivi e tratti comuni. Coca Cola conta molto sulla ricerca scientifica e ha inventato delle intere categorie di prodotti. Illy ha dato, con mio nonno, un grande contributo alla creazione della categoria dell'espresso e fa continui investimenti nella ricerca e nelle tecnologie. Abbiamo perfino un'affinità cromatica, il bianco e il rosso».
La nuova bevanda arriverà sul mercato nel 2008 e avrà marchio Illy. Coca Cola aggiungerà un secondo marchio, ancora in discussione. Alla distribuzione penserà la multinazionale americana, assicurando però la selettività necessaria a mantenere il prodotto nel segmento premium del mercato. L'accordo sarà esclusivo e avrà valore worldwide, cioè riguarderà tutto il mondo, con l'eccezione degli Stati Uniti e del Giappone dove il nuovo prodotto sarà presente ma non in esclusiva. Con il lancio si partirà dall'Europa. « Coca Cola - dice ancora Andrea Illy - ha dimostrato di avere grande umiltà perché, anziché entrare sul mercato con un marchio proprio, ha preferito allearsi con uno legittimato».
L'impatto
Il presidente di IllyCaffè non dà informazioni su quanto, in termini di numeri, questo accordo porterà al gruppo triestino. Anche se ovviamente un impatto significativo sul giro d'affari ci sarà. Il settore del caffè ready to drink ha un valore globale stimato di poco inferiore ai 10 miliardi di dollari ed è cresciuto in media negli ultimi cinque anni del 10,1%.
«IllyCaffé - continua il presidente - ha comunque un suo tasso di crescita naturale, abbiamo altre iniziative importanti in essere che ci porteranno a raddoppiare il nostro giro d'affari nei prossimi cinque-sette anni, e questo al di là dell'intesa con Coca Cola». Ci sono, per esempio, gli Espressamente Illy, la catena di coffee-shop che attualmente conta oltre 150 negozi ma per la quale è prevista una forte espansione a partire dai 105 negozi già annunciati per la Cina. C'è l'Università del caffè nata per formare gli esercenti dei bar. E ci sono le macchine da caffè, che Illy realizza in partnership con gli specialisti delle varie categorie. La settimana scorsa, per esempio, ha presentato le due macchine espresso da casa che utilizzano il nuovissimo metodo Iperespresso. «La missione di Illy - ha detto il presidente nell'occasione - è produrre il caffè ideale, ovvero il miglior caffè che la natura possa darci, la cui eccellenza viene esaltata dalle migliori tecnologie - Con Metodo Iperespresso vogliamo portare nelle case degli amanti della nostra miscela la quintessenza del gusto Illy, lo stesso di quello dei bar Illy». L'innovazione è nella capsula: a differenza della tradizionale preparazione in cui l'espresso si produce in un'unica fase, in questo caso il caffè passa attraverso due fasi: l'iperinfusione e l'emulsione che «assicura un'estrazione ottimale del caffè e sviluppa una crema ricca che persiste per oltre 15 minuti».
I cambiamenti
Per il gruppo triestino è, dunque, un periodo impegnativo, con una forte accelerazione alla crescita con l'obiettivo, nel medio termine, di portare la società in Borsa. Di recente nella società ci sono stati rilevanti cambiamenti sotto il profilo della governance (Corriere Economia del 3 settembre scorso) che hanno riportato in mano alla famiglia, nel suo insieme, la gestione del gruppo. Sullo sfondo, il possibile rientro in azienda di Riccardo Illy nel caso in cui non si ripresentasse nella corsa per la presidenza della Regione Friuli. E, infatti, c'era chi aveva letto i movimenti sulle regole di governo societario - con la costituzione di un comitato esecutivo composto oltre che da Andrea Illy, da Riccardo Illy e dall'esterno Pierluigi Celli - come uno «stand by». «La verità - aveva detto il presidente è che abbiamo davvero tanta carne al fuoco, stiamo attaccando mercati importanti, il Giappone, gli Stati Uniti, la Cina... I cambiamenti di questi mesi sono figli della iper-attività e della trasformazione di IllyCaffè».