De\' Longhi: \"Niente rivoluzione in vista nel nostro business\" (De\' Longhi: \"No planned revolution for our business\")
- Il Sole 24 Ore - De\' Longhi replies to article published on November 24 by Il Sole 24 Ore. De\' Longhi chairman Giuseppe De\' Longhi has denied reports
De\' Longhi replies to article published on November 24 by Il Sole 24 Ore. De\' Longhi chairman Giuseppe De\' Longhi has denied reports that the Italian group is to sell its household products division to Philips. Mr De\' Longhi said that the two companies had met, but stressed that there were no plans for any joint projects, adding that De\' Longhi would continue with its current business model. Indeed, experts believe that talk of selling the household products unit simply does not fit with the company\'s strong results, increasing share price and recruitment drive. Despite a fire at its main production plant in Treviso, De\' Longhi saw its first-half sales climb 10.5 per cent to 636m euros. Results for the third quarter will be published soon.
Elettrodomestici. Smentita su Philips - Claudio Pasqualetto TREVISO
I programmi non cambiano. Con la stessa determinazione con cui, nel giro di tre mesi, dopo il disastroso incendio dell'aprile scorso ha guidato la ripresa totale dell'attività in tutti i settori produttivi, Giuseppe De' Longhi, presidente dell'omonimo gruppo multinazionale con base alle porte di Treviso assicura che l'obiettivo per il mercato della macchine da caffè rimane quello annunciato: la conquista entro il 2008 della leadership europea. «Presto, con i numeri della trimestrale, potremo fare il punto completo sulla situazione – afferma Giuseppe De' Longhi – ma posso assicurare che non abbiamo intenzione di fare alcuna rivoluzione rispetto al nostro business che è ormai da tempo consolidato. Non so da dove possano essere uscite le voci su una nostra possibile trattativa riservata con Philips per la cessione dell'intero ramo d'azienda che riguarda i prodotti per la casa, compresi quindi i marchi Ariete e Kenwood. Ieri ci siamo sentiti con Philips per uno scambio di idee sulla situazione ma anche per ribadire in maniera concorde che non abbiamo allo studio alcun progetto che veda coinvolti i due gruppi».
Tutto come da programmi, quindi, in entrambe le divisioni di De' Longhi che nel primo semestre dell'anno avevano fatto segnare un incremento del fatturato del 10,5%, con ricavi consolidati attestati a 636 milioni. Tra l'altro la performance migliore si era avuta, con un +15%, proprio in quel secondo trimestre in cui era andato a fuoco lo stabilimento principale di Treviso. «Segno – aveva commentato Fabio De' Longhi, figlio di Giuseppe ed ad del gruppo – che i nostri marchi sono comunque forti e che c'è stata una straordinaria capacità di reazione dell'azienda».
Un percorso di crescita che dovrebbe trovare puntuale conferma anche nella seconda metà dell'anno con dati che vengono annunciati come sicuramente positivi.
Se i De' Longhi rimandano ogni commento al momento ufficiale della trimestrale, ambienti vicini al gruppo sottolineano l'incoerenza di queste voci sulla possibile vendita di un ramo d'azienda con i risultati molto positivi di De' Longhi, con un sensibile incremento del valore del titolo in Borsa nell'ultimo anno, con la ristrutturazione completata a tutti i livelli ed il rientro di parte delle produzioni in Italia per poter puntare su un maggior valore aggiunto, rientro che ha determinato anche nuove assunzioni dopo il piano di mobilità che era stato concordato negli anni precedenti.
Ieri, intanto, in Borsa il titolo De' Longhi ha avuto un po' di sobbalzi partendo con un aumento superiore al 6% e chiudendo invece con un calo dell'1,49%.