- Il Sole 24 Ore - How major Italian coffee roasters are expanding through coffee shops, mainly operating on a franchising system. The examples of Lavazza
- Il Sole 24 Ore -
How major Italian coffee roasters are expanding through coffee shops, mainly operating on a franchising system. The examples of Lavazza and illycaffè.
Dopo la Spagna Lavazza investe a casa propria
Andrea Carli
Il nuovo business dei Coffee shop
Segafredo Zanetti Espresso ha 620 affiliati in 43 Paesi mentre Illycaffè nel 2003 ha creato una catena di locali in licenza
- Dà lavoro a buona parte del personale delle reti affiliate in Italia. Nel 2005 la voce «Ristorazione rapida/pizzerie/caffetterie» in franchising ha registrato un giro d'affari di oltre 610 milioni di euro. Sono 30 i franchisor che si contendono una fetta della torta. Il Gruppo Lavazza è della partita. «Nel 1999 abbiamo acquistato la catena spagnola in franchising de "Il Caffè di Roma" - racconta Marco Valle, Direttore Lavazza Coffee shops -. Oggi nella penisola iberica abbiamo 78 affiliati, di cui 54 in Spagna e 24 in Portogallo. In Italia il primo locale in franchising è nato a Perugia». L'incidenza del franchising sul volume d'affari del gruppo è al momento marginale: «Se facciamo riferimento alla rete iberica, il fatturato dei franchisee supera 40 miliardi di euro». Per il futuro l'azienda prevede uno sviluppo sul territorio italiano (l'obiettivo è di 20 locali sul territorio nazionale) e nei mercati dei Paesi emergenti: Far East; India ed Europa dell'Est. «Grazie a un sistema di gestione dati abbiamo un controllo diretto sulla qualità del prodotto» dice Valle. Il monitoraggio dei parametri gestionali è continuo: «Bisogna rendere massima la redditività, in linea con il target dei consumatori». Al franchisee viene richiesto un entrance fee di 18mila euro e una royalty mensile del 5% del fatturato. Il contratto dura cinque anni con opzione di rinnovo per altri cinque. «Abbiamo 620 affiliati in 43 Paesi. Solo in Italia sono una trentina. Su un giro d'affari del gruppo di 800 milioni di dollari, circa il 10% proviene dalle attività in franchising. Che dal 2001 sono cresciute di oltre il 30% l'anno».
Stefano Trombetti, presidente di Segafredo Zanetti Espresso World Wide, ricorre ai numeri per spiegare il ruolo che i Coffee Shop in franchising ricoprono nel business della multinazionale. Il franchisor identifica la posizione in cui sorgerà il nuovo negozio e fornisce delle previsioni di vendita. Il franchisee invece versa all'affiliante un premio di ingresso di 20mila euro per la licenza dei marchi e l'erogazione dei servizi, più una royalty sulle vendite per tutta la durata del contratto. Se da Bologna si va a Trieste il «licensing» prende il posto del franchising. Nel 2003 ha preso il via il progetto «Espressamente Illy», una catena di locali in licenza che interpretano la cultura del caffè al l'italiana. «Sono più di cento. Il 47% è in Italia; gli altri in 19 Paesi» dice Giacomo Bigiano, Direttore generale mercati Europa, Middle East e Africa di Illycaffè. «Siamo ancora in fase di start up - ammette il manager -. Il licensing non ha ancora un impatto forte sul business dell'azienda». Il contratto di licenza prevede una royalty annuale. L'investimento iniziale da parte del franchisee dipende dall'ampiezza del locale. In media va da 1.200 a 1.700 euro al metro quadrato. L'università del Caffè di Trieste organizza corsi di formazione per i franchisee. L'anno scorso hanno partecipato circa 2mila tra franchisee e appassionati. Tutti sui banchi di scuola per imparare come si gestisce un locale e si prepara un espresso.