Il declino del té ora anche Tokyo sceglie il caffè (Tea decline, now also Tokyo to choose coffee)
- La Repubblica - Scenario piece of news on the espresso coffee expansion also in Japan. Espresso coffee is drunk by coffee shops but also at home with pod
Scenario piece of news on the espresso coffee expansion also in Japan. Espresso coffee is drunk by coffee shops but also at home with pod espresso coffee machines.
Dopo l´America il chicco conquista la patria dei riti sociali che si converte alla moka.
Addio cerimonie, belle ma lunghe, anche in Giappone il piacere è espresso. Dopo l´America, il caffè conquista il Sol Levante, nelle case arrivano le macchinette con le cialde, nei bar di Tokyo si sorseggia la tazzulella e se non ci fossero i grattacieli sembrerebbe Napoli. La patria dei molti riti sociali compreso appunto quello del tè, arte tradizionale, esercizio zen, si è convertita a cappuccini e moka. Il tè verde retrocede, di poco, ma è così: il matcha, usato nell´antica cerimonia del tè, e il sencha, le foglie più prodotte e popolari, soffrono di fronte all´invasione dei chicchi nostri e delle grandi corporation. Il sorpasso, calcolato dalle associazioni nazionali di categoria delle due bevande (All Japan Coffee Association e Nihoncha Instructor Association), è avvenuto nel 2008, quando la percentuale di giapponesi che ha bevuto il tradizionale tè verde è stata dell´87,6 per cento contro l´87,8 di chi ha scelto il caffè: vale a dire 93,3 milioni di persone. Generazione Starbucks. La catena di caffè americana ha conquistato anche l´Oriente. Tè o caffè è un quesito che spopola su Internet, i giovani a Tokyo passeggiano con la tazza fumante come fanno i coetanei a New York e anche gli over 60 apprezzano sapori più intensi. Il direttore dell´associazione Nihoncha (che istruisce anche cerimonieri del tè), Mitsutoshi Sugimoto: «Anche se la maggior parte delle famiglie continua a bere tè durante i pasti, uscire per un caffè con gli amici oppure offrirne una tazza agli ospiti a casa è diventato simbolo d´eleganza e modernità». Il Giappone si preparava da tempo: le prime caffetterie negli anni Venti, nelle case entra nei Sessanta, negli Ottanta il primo locale della Doutour Coffee a Kawasaki (Kanagawa), ora diventato un franchising con più di 900 punti vendita in Giappone (e conseguente quotazione al Tokyo Stock Exchange). E nel æ96 sbarca il primo negozio Starbucks, nell´elegante quartiere di Ginza Matsuya-dori a Tokyo, ora ce ne sono 30.
I palati erano pronti per culture mischiate. Lavazza, Illy e Segafredo hanno preso piede «fino al picco del 2008» ha spiegato Yoshitaka Nishino, direttore di AJCA, che pone ormai il Sol Levante, proporzionalmente, come tra i maggiori consumatori al mondo. «L´import di macchine da caffè è di oltre 110 milioni di euro», aggiunge Patrick Lauer, country manager di DeLonghi. Ma anche in Cina e in India, vendite e consumi più che raddoppiati negli ultimi dieci anni. Per strada con la tazza di cartone fumante, che libertà.