- Italia Oggi -
Andrea Illy, president of illycaffè, says to be favourable to a stock exchange listing of the company. Nevertheless, this has to be done only if necessary and it is certainly not an imminent situation.
L'a.d.: ma non è un progetto urgente.
Andrea Illy non esclude l'approdo in borsa per la storica azienda di caffè triestina, qualora dovesse rendersi necessario. A margine della presentazione del libro sui 150 anni della Sutter, altro esempio italiano di imprenditoria familiare di successo, Illy ha parlato dell'ipotesi di quotazione senza preconcetti. «Il giorno in cui dovesse essere necessario, perché no?», ha detto. «Se uno dei nuovi prodotti appena lanciati necessitasse di investimenti, non avremmo dubbi». Certamente quello dello sbarco a piazza Affari non è un progetto imminente: «È improbabile», ha osservato l'amministratore delegato di Illy, «che ci sia un bisogno improvviso di andare in borsa». L'azienda triestina, che da tre generazioni porta l'espresso all'italiana nel mondo, nelle parole del suo timoniere appare lontana dal mondo dei complessi prodotti finanziari, della massimizzazione del profitto per soddisfare gli azionisti. «Oggi si antepongono le esigenze dell'azionista alle esigenze dell'economia reale», ha affermato Andrea Illy, «ma le imprese familiari appartengono all'economia reale. Per me vale quello che diceva mio padre: il consumatore è il padrone dell'azienda».Eppure la crisi finanziaria non manca di far sentire i suoi effetti sull'economia reale, Illy compresa. «I consumi», ha spiegato l'amministratore delegato, «sono in contrazione per il caffè fuori casa. Tengono, invece, i consumi di caffè fatto in casa». Segno che gli italiani cominciano a rinunciare ai piccoli, e fino a poco tempo fa imprescindibili, piaceri quotidiani.