- Il Sole 24 Ore -
After the recent fire that has damaged De\' Longhi, the company is ready to be back wth production and plans to return to normal activities within the month of May.
Industria. Dopo il rogo di mercoledì - L'IMPEGNO L'azienda: ripristinare al 100% l'operatività della sede trevigiana entro il mese di maggio Il titolo recupera in Borsa
Claudio Pasqualetto TREVISO. Dal nostro inviato
Non c'è spazio per le emozioni e neppure per il piangersi addosso il giorno dopo l'incendio che ha distrutto il reparto produttivo dello stabilimento centrale di De' Longhi alla periferia di Treviso. Anzi c'è già uno scadenziario preciso. Oggi tornano al lavoro tutti gli impiegati amministrativi e quei tecnici che avevano l'ufficio nell'immobile della direzione aziendale. Lunedì ci sarà il confronto con il sindacato per stabilire tempi e modi per far ripartire l'attività produttiva nello stabilimento di Mignagola, a pochi chilometri di distanza, che era stato svuotato per essere adibito a magazzino ed ora invece tornerà ad ospitare le linee che fabbricano le macchine per il caffè. Già la prossima settimana potrebbero riprendere anche quei progettisti che lavoravano accanto al capannone andato in fiamme. L'obiettivo di De' Longhi è comunque quello di ripristinare al 100% l'operatività della sede trevigiana entro il mese di maggio.
Mentre i vigili del fuoco erano impegnati a controllare gli ultimi focolai tra i resti del reparto produttivo, per tutta la notte una task force allestita in tutta fretta dalla direzione aziendale da un lato ha fatto una verifica sulla agibilità dei locali e sulla disponibilità dei vari sistemi, dall'altro ha riattivato il sistema informatico che sovrintende sia alle catene di produzione che ai rapporti con gli altri stabilimenti ed alle attività commerciali in Italia ed all'estero.
«Con i manager dell'azienda - dice l'a.d. Fabio De' Longhi, figlio del presidente della società, Giuseppe - abbiamo definito le strategie necessarie per far ripartire nella sede di Mignagola le linee di produzione che operavano a Treviso, ma è stato importante anche assicurare il mercato che non vi sarà soluzione di continuità nello smaltimento degli ordini in quanto il magazzino è integro».
Lo sforzo di ripartire in fretta cancellando subito l'incubo dell'incendio è stato premiato anche dalla Borsa (che ieri ha visto il titolo in recupero dello 0,49%). Frattanto la magistratuta ha aperto un'inchiesta per accertare l'origine delle fiamme ed eventuali responsabilità. Ci vorranno probabilmente settimane per avere i risultati delle perizie disposte ma pare ci si stia concentrando su due ipotesi principali: un problema di surriscaldamento a un impianto elettrico o un incidente nell'uso della fiamma libera per impermeabilizzare con una guaina una porzione di tetto.
È stato confermato a tutti i livelli che un pericolo diossina non c'è mai stato. La Provincia di Treviso ha fatto una serie di rilevazioni da cui è emerso solo un lieve incremento dei valori di benzene e stirene. Anche le acque di spegnimento delle fiamme sono state recuperate e trattate. Resta alto comunque il livello di preoccupazione di sindacati e forze politiche sia per possibili ripercussioni sul fronte occupazionale legate ad una ipotetica delocalizzazione della fabbrica, sia per i problemi di sicurezza emersi in questa occasione.
Tutto questo mentre ieri mattina, a pochi chilometri di distanza, scattava un altro allarme per un incendio scoppiato a Cordignano, in una azienda specializzata nella trasformazione e lavorazione del poliuretano espanso. Il bilancio: paura, danni, fumo non tossico e un operaio leggermente ustionato a una mano.