L´intesa prevede che entro cinque anni Lavazza (1.093 milioni di euro di ricavi nel 2009) possa salire fino al 15% di Gmcr, società quotata al Nasdaq, consolidando così la propria posizione di secondo socio del gruppo alle spalle del fondatore Bob Stiller (18%). L´investimento potrebbe essere formalizzato già in settembre, dopo l´approvazione prevista della normativa Hart-Scott-Rodino Antitrust. Si tratta della più importante operazione all´estero mai effettuata dal gruppo Lavazza, che negli ultimi 4 anni ha effettuato una serie incalzante di acquisizioni in paesi come India, Brasile e Argentina.
In effetti tutta l´architettura dell´operazione è curata per Lavazza da Sonenshine Partners di New York e da Borghesi Colombo & Associati di Milano e sembra indicare un´alleanza industriale sempre più stretta fra Lavazza e il nuovo alleato americano. E forse non è un caso che un´azienda liquida come quella torinese (480 milioni di cassa, caso raro di posizione finanziaria netta positiva) abbia preferito affidarsi a due boutique finanziarie, piuttosto che alle grandi banche italiane per i progetti di crescita. Ad ogni modo Lavazza investirà nel gruppo americano attraverso la sottoscrizione di nuove azioni: si tratta di un aumento di capitale riservato ai torinesi che aiuterà Green Mountain a sostenere la propria espansione. In un primo momento gli italiani avranno un "osservatore" nel board della società di Waterbury, nel Vermont; in seguito, probabilmente nel 2012, la governance sarà perfezionata con l´ingresso di un consigliere indicato da Torino.
Come racconta l´ad Gaetano Mele l´intesa fra i due gruppi «è maturata nel giro di pochi mesi». Green Mountain, infatti, è leader negli Usa nel comparto del caffè americano in cialde ma non è presente all´estero «mentre noi abbiamo la tecnologia per l´espresso in cialde - precisa Mele - e siamo radicati in paesi come l´India, l´Argentina e il Brasile». Insomma, l´accordo era nell´ordine delle cose. E così, dopo aver visitato gli impianti Lavazza di Gattinara, Lawrence J. Blanford, ad e presidente di Gmcr, si è convinto a stringere.
L´alleanza si svilupperà in due tempi. In un primo momento, Gmcr distribuirà e venderà negli Usa e in Canada le attuali macchine da caffè espresso in cialde, basate sulla tecnologia di Lavazza per l´uso domestico. Intanto i due partner stanno lavorando a un secondo accordo in base al quale svilupperanno assieme nuove macchine da caffè espresso, con relative cialde, tutto prodotto ancora da Lavazza. A partire dal 2012 queste macchine affiancheranno i sistemi a cialde per il caffè filtro prodotte da Keurig, una dei principali divisioni di Gmcr. Nespresso è avvisata.