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L\'esempio della Lavazza \"Un alleato per la qualità\" (Lavazza\'s example, \"An ally for quality\")

- La Repubblica - Piece of news containing the interview to Mario Cerutti of Lavazza talking about the innovative logistics by Lavazza that has a completel


- La Repubblica -

Piece of news containing the interview to Mario Cerutti of Lavazza talking about the innovative logistics by Lavazza that has a completely automated warehouse with economic and qualitative advantages.

Essere protagonisti nel mercato del caffè, il secondo più grande al mondo dopo il petrolio per volume d´affari, non è certo semplice. Per riuscirci, Lavazza ha premuto a fondo sulla leva dell´innovazione in campo logistico. «È un fattore chiave che negli anni ci ha permesso di essere competitivi su tutti i livelli», spiega Mario Cerutti, direttore supply chain dell´azienda torinese, che sarà tra i partecipanti del convegno organizzato da Ailog per giovedì all´Unione industriale di Torino.

Lavazza è stata tra le prime imprese a realizzare, 12 anni fa, un magazzino totalmente robotizzato: 11 mila posti pallet, sette linee di carico e scarico e neppure un operatore in carne ed ossa. «Da un lato - racconta Cerutti - ci ha permesso di rendere le operazioni molto più fluide, dall´altro ci ha consentito di garantire la rotazione e la freschezza del prodotto, dandoci vantaggi economici, ma soprattutto qualitativi».

Informatica e inventiva, due fattori che Lavazza applica anche nell´acquisto della materia prima: «Abbiamo un apparato - spiega il dirigente - che ci permette di monitorare i prezzi del caffé sulle borse merci di Londra e New York e di acquistare nel momento più favorevole». Senza parlare, poi, del sistema a cialde, che ha invaso gli uffici e che ora l´azienda torinese sta portando anche nelle case, attraverso la vendita nei supermercati.

La scommessa, ora, è riorganizzare i flussi logistici in ottica continentale: «Stiamo guardando all´Europa - dice Cerutti - come 10-15 anni fa guardavamo all´Italia. Vogliamo trasformare i nostri magazzini sparsi nel continente da punti di stoccaggio a punti di transito, in modo da ridurre al minimo le barriere, anche dal punto di vista amministrativo. Anche questo è un modo di innovare, ma col cervello anziché con l´hardware».

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