Le strategie dell'azienda emiliana di torrefazione. A Modena il debutto del progetto pilota. Nasce 1808, insegna di bar e negozi specializzati in aromi doc Dopo Illy, Molinari. Anche la torrefazione con sede a Modena avvierà una propria catena di caffetteria, con l'insegna 1808, l'anno in cui l'azienda incominciò a operare con successo, mentre nel 1880 divenne fornitore della Real Casa. Oggi, a Modena, è stato aperto (in Largo Garibaldi) il primo locale-pilota. Poi ci sarà lo sviluppo della catena, per lo più, in franchising.«Il format 1808 è adatto ai centri storici delle città, grandi e piccole», spiega Giuseppe Molinari, rappresentante della sesta generazione della famiglia, a capo dell'azienda, «ma già sono arrivati soggetti interessati da Mosca, Grecia e Corea. Pensiamo pure all'inserimento dei bar nei centri commerciali. In Italia ci impegneremo sia nella gestione diretta sia nel franchising». Il design della caffetteria modenese rievoca i vecchi bar all'italiana, ma lo stile è essenziale e l'arredo funzionale e moderno.Molinari ha fatturato lo scorso anno 18 milioni di euro, di cui il 40% grazie all'export. «I 1808 devono diventare in Italia e nel mondo gli spazi in cui degustare il migliore espresso e i cibi della tradizione italiana», aggiunge Molinari. «Inoltre è previsto uno spazio dove acquistare caffè biologico ed equosolidale, caffè aromatizzati o caffè gourmet dei paesi d'origine e infine la Mokadose per caffè, orzo o tisane e tutte le differenti tipologie di macchine e caffettiere».In realtà la famiglia Molinari è già proprietaria di un bar storico, risalente al 1911: per Modena è quello che Florian è per Venezia, il Pedrocchi per Padova, il Greco per Roma. Ma quell'esperienza appartiene «alla storia» mentre la catena 1808 è un business attuale. L'avventura imprenditoriale dei Molinari è iniziata nel 1804, quando Giuseppe ha deciso di iniziare a vendere salumi. Gli affari andavano bene, nel 1911 è stato aperto il caffè e poi via con l'avventura della torrefazione. «La cultura del caffè non si improvvisa», rilancia il manager, «per questo i nostri esperti viaggiano in tutto il mondo. Abbiamo scelto di esportare non solo il nostro prodotto ma anche la tecnologia e le competenze che permettono di fornire il meglio al cliente finale. Recentemente abbiamo tenuto corsi di perfezionamento anche a Macao».Sulla scia di queste esperienze, l'acceleratore è spinto proprio sull'apertura all'estero dei caffè 1808. «Metteremo in questa iniziativa», conclude Molinari, «tutto il nostro know how. Abbiamo oltre 70 referenze di prodotto, suddivise per tipologia e packaging. Siamo stati noi a brevettare la cialda per la moka. Inoltre abbiamo messo a punto una nuova tecnologia che garantisce la freschezza del prodotto (il caffè Molinari «cinque stelle») per tre anni con lo stesso gusto, aroma, fragranza e qualità del caffè appena tostato».