Offensiva anti-Starbucks del caffè made in Italy (Anti-Starbucks offensive of made in Italy coffee)
- La Repubblica - The coffee market is increasingly competititve. Major Italian coffee roasters are expanding worldwide and the giant to face is called Sta
The coffee market is increasingly competititve. Major Italian coffee roasters are expanding worldwide and the giant to face is called Starbucks.
La filosofia di fondo è quella di imporre anche la cultura del caffè all´italiana
GIORGIO LONARDI
MILANO - È una guerra economica e culturale, quella della tazzina di caffè. Il nemico da battere è Starbucks, il colosso americano che ha disseminato il globo con i suoi 14.500 coffee-shop. E che prima o poi potrebbe sbarcare anche in Italia. Le aziende del Bel Paese, però, non stanno a guardare. L´ultima mossa è di Lavazza, leader italiano del settore (oltre 1 miliardo di ricavi previsti nel 2007) che l´altra sera ha presentato alla reggia di Versailles la sedicesima edizione del suo calendario. Un´opera sofisticata affidata a Finlay MacKay, talentuoso fotografo scozzese. Ma anche il perno di una campagna mediatica da 21 milioni di euro che utilizzerà le immagini di MacKay investendo soprattutto in Gran Bretagna e nell´Europa dell´Est.
La guerra del caffè è anche questo: imporre non solo l´aroma ma anche la cultura del caffè made in Italy. E portare l´offensiva fuori dai confini di casa. Lo conferma la strategia Lavazza di aprire coffe-shop un po´ ovunque: 84 in Europa (soprattutto in Spagna Francia e Portogallo) e altri 170 in India (ma raddoppieranno in tre anni) attraverso l´acquisizione della catena Barista. E lo certifica la scelta di puntare sul caffè in cialde, un mercato dove il gruppo ha già raggiunto i 200 milioni di ricavi. Proprio in questi giorni, infatti, viene lanciato «A Modo Mio», un sistema destinato alle famiglie composto da una macchina Saeco e dalle cialde Lavazza. «In questo progetto», afferma Giuseppe Lavazza, responsabile marketing dell´azienda di famiglia, «abbiamo investito 10 milioni sul prodotto e 6 milioni sulla promozione. Tra la fine di quest´anno e il prossimo contiamo di vendere 250 mila macchine e 100 milioni di cialde».
Cultura (ha fondato a Trieste l´Università del caffè) e diplomazia sono invece le armi di Illy. Nei giorni scorsi infatti il gruppo triestino (247 milioni di ricavi e 150 coffee shop sparsi nel mondo a cui se ne aggiungeranno altri 105 in Cina) ha siglato un accordo con Coca Cola per lanciare assieme una linea di bevande al caffè di alta gamma. A partire dal 2008, dunque, La nuova joint-venture paritaria fra Coca Cola ed Illy produrrà e commercializzerà una bevanda al gusto Illy. Una risposta alla fresca alleanza fra la Pepsi, rivale storico di Coca Cola, e Starbucks che è stata appena estesa dagli Stati Uniti al resto del mondo.
In realtà, come dimostra Bialetti, le vie del caffè all´italiana sono infinite. Basta un po´ di fantasia e il gusto di mettersi alla prova. E difatti il marchio dell´omino coi baffi ha già inaugurato tre negozi (Brescia, Parma e Pescara) che diventeranno una decina per fine anno e 25-30 entro il 2008. Negli store Bialetti, però, oltre alla moka, alla mokona e alle altre caffettiere sarà anche possibile sorbire un espresso o il cappuccino. Presto, inoltre, l´azienda bresciana individuerà un partner italiano con cui produrre una miscela di caffè a marchio Bialetti. Mentre l´anno prossimo sarà in vendita una nuova capsula di alluminio riciclabile e con la cialda al centro.
Un discorso a parte merita il Massimo Zanetti Beverage Group. Intanto perché l´industriale veneto Massimo Zanetti con oltre 700 coffee-shop (gli ultimi sono stati aperti a Seoul, Kiev e Danzica) controlla la rete più capillare di caffetterie in franchising a proprietà italiana. La presenza internazionale del gruppo è infatti garantita da tre catene: Segafredo Zanetti Espresso, Puccino´s in Inghilterra e Chock Full o´Nuts negli Stati Uniti. Inoltre Zanetti, attraverso l´acquisizione del ramo di azienda del gruppo Sara Lee operante nel settore del caffè è diventato il terzo torrefattore americano, presente con i suoi prodotti in tutte le principali catene della grande distribuzione.