Vending. Erogate consumazioni per un valore di 1,6 miliardi di euro
Vale un piccolo tesoro la pausa caffè. Perché il business dei servizi di ristoro self service, ovvero le macchinette che vendono bevande calde, soft-drink e fuori-pasto, ha generato nel 2005, in base agli ultimi dati raccolti da Vending Magazine e Confida, l'Associazione italiana distribuzione automatica, 1,6 miliardi di fatturato con 5,2 miliardi di erogazioni. Nel settore operano oltre 1.900 società di capitali e quasi metà del fatturato, 750 milioni, è in mano alle top 100.
«Nel 2006 - dichiara Vincenzo Scrigna, presidente di Confida - in base ai dati preliminari c'è stata una crescita del valore dell'erogato del 7-8%, mentre nel breve termine ci aspettiamo un aumento delle referenze offerte, con l'arrivo di distributori per alimenti freschi come frutta, verdura e gelati».
«Siamo un settore anticongiunturale - sottolinea Massimo Paravisi, 38 anni a.d. della Ivs Italia (che si prepara a concludere entro inizio aprile due acquisizioni di aziende del comparto) e dell'Ivs Group Holding - e in Italia il tasso di penetrazione delle vendite al pubblico è inferiore al 10%, ma penso che crescerà il numero delle vending machine installate nei punti di passaggio come stazioni ferroviarie e distributori di benzina in autostrada».
Il gruppo è il più importante operatore in Italia e nel 2006 ha registrato un fatturato di 120,6 milioni, mentre per quest'anno prevede un budget di 157 milioni. Attraverso l'Ivs Group Holding (ricavi 2006 a quota 147 milioni e un budget 2007 intorno ai 200 milioni) opera anche in Spagna e Francia. Una presenza internazionale che rende il gruppo, interamente controllato dalla famiglia Cerea, molto appetibile per i fondi d'investimento. «Continuiamo a ricevere offerte molto interessanti - spiega Paravisi - ma riteniamo di poter gestire la crescita senza aver bisogno di soci terzi».
Crescita alimentata dalle acquisizioni anche per il Gruppo Argenta: «Dopo l'ingresso del fondo Advent abbiamo effettuato diverse acquisizioni che hanno fatto più che triplicare i ricavi» spiega Epaminonda Scaltriti, 65 anni, fondatore, presidente e a.d. del gruppo . La società ha chiuso il 2006 con un fatturato di 105 milioni e la previsione 2007 è di arrivare a quota 171 milioni, di cui 116 di crescita organica, 44 portati dalla fusione con il gruppo Cafebon, effettuata nel 2006, e i restanti dalle due operazioni in corso. «Abbiamo nuovi progetti per assortire particolari segmenti di clientela con prodotti innovativi, dando maggiore spazio alla frutta e verdura - anticipa Scaltriti -. Credo che l'offerta self-service si possa confrontare con quella dei pubblici esercizi, per questo vogliamo arrivare al pubblico con dei veri bar automatici dal design più attraente».
Acquisizioni all'orizzonte anche per Buonristoro, ma Lino Bernasconi, presidente della Daem a cui fa capo il gruppo, preferisce mantenere il riserbo, «perché l'arrivo dei fondi ha fatto saltare i parametri nelle acquisizioni». Per Bernasconi il 2006 è stato un anno «estremamente positivo per i volumi, un po' meno per i profitti, perché il mercato tende al ribasso». Il fatturato 2006 è stato di circa 70 milioni «con un utile del 5-6%», mentre quest'anno i ricavi dovrebbero crescere del 7-8% a perimetro invariato o del 15-20% se il gruppo farà acquisizioni.
I NUMERI
1,6 miliardi di euro
Il business
Valore dell'erogato nel 2005
5,2 miliardi
Le erogazioni
Stima del totale degli acquisti effettuati nel 2005 dagli oltre 800mila distributori automatici
1.900
Le società
Sono 1.900 le società che gestiscono le macchinette: le top 100 hanno ricavi per 750 milioni.
500 milioni €
La produzione nel 2006
È la stima del valore della produzione del settore delle vending machine e dei sistemi di pagamento in Italia
+5%
Crescita prevista
Stima dell'aumento del valore della produzione nel 2007
60%
Le esportazioni
Quota dell'export
I leader nel servizio
Ivs group Italia
Fatturato 2006
120,6 milioni €
Gruppo Argenta
Fatturato 2006
105 milioni €
Gr. Buonristoro vending
Fatturato 2006
70 milioni €