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Piano strategico per De\' Longhi (Strategic plan for De\' Longhi)

- Il Sole 24 Ore - Financial restructuring for Italian De\' Longhi. Two 100% controlled companies will be created: one for the household line and the other


- Il Sole 24 Ore -

Financial restructuring for Italian De\' Longhi. Two 100% controlled companies will be created: one for the household line and the other for the professional line.

Piazza Affari. Prevista la creazione di due controllate al 100% per le linee «household» e «professional»

Nei primi tre mesi ricavi in salita a quota 291 milioni per il gruppo di Treviso

Francesco Di Marco

TREVISO

De' Longhi si divide in due per rilanciarsi e mettere a frutto il miglioramento dei primi tre mesi 2007, segnati dal ritorno all'utile rispetto al periodo gennaio-marzo 2006. A distanza di meno di due mesi dall'incendio che ha colpito lo scorso 18 aprile lo stabilimento di Treviso, il Cda ha approvato un piano di riorganizzazione che prevede la creazione di due controllate al 100%, cui spetterà la gestione delle linee di business "household" e "professional". Le due aree faranno riferimento ad altrettante società, De' Longhi Household e De' Longhi Professional, interamente possedute dalla capogruppo De' Longhi Spa, che manterrà la gestione delle attività centralizzate, ottimizzando l'utilizzo delle attuali risorse senza costi extra.

Household accoglierà tutti i marchi di elettrodomestici (i principali sono De' Longhi, Kenwood e Ariete, seguono Supercalor e Simac) e i condizionatori portatili (il "Pinguino"), mentre in Professional confluiranno le società che producono grandi impianti di condizionamento, anche per stazioni radiomobili, sale computer e sale di telefonia fissa, e di riscaldamento centralizzato con radiatori ad acqua (ossia Climaveneta, Rc Group e Radiators).

«Le nostre due principali aree di business - dichiara Fabio De' Longhi, amministratore delegato del gruppo - hanno ormai raggiunto il potenziale per la creazione di valore come entità distinte». Secondo la società, infatti, ognuno dei due business ha dimensione, posizionamento commerciale e predisposizione per crescere sempre più in modo autonomo. «Con una gestione separata - conclude - le specifiche aree beneficeranno di un focus strategico più dedicato, un miglior riconoscimento da parte dei mercati e potranno contare sulla necessaria flessibilità patrimoniale ed il supporto corporate garantito dalla capogruppo».

Prima, però, la priorità di De' Longhi è garantire il mantenimento dei livelli produttivi, messi a rischio dall'incendio dello scorso aprile che ha fermato lo stabilimento di Treviso, ancora sotto sequestro nell'attesa che la magistratura termini le indagini sul rogo. E, ad oggi, non è possibile prevedere una data anche indicativa sul dissequestro.

La società ha risposto all'emergenza spostando l'attività produttiva nello stabilimento di Mignagola, che dista pochi chilometri ed era stato svuotato per essere adibito a magazzino. La prima linea è entrata in produzione lo scorso 14 maggio: per inizio luglio lo stabilimento dovrebbe andare a regime. Tempi in grado di minimizzare le conseguenze dello stop produttivo, tanto che nell'ultima relazione trimestrale il gruppo ha confermato gli obiettivi di crescita 2007, visto che l'eventuale perdita di vendite causate dalla mancata produzione delle linee colpite dall'incendio dovrebbe essere compensata «con la crescita delle altre linee di prodotto».

Intanto, nei primi tre mesi dell'esercizio il gruppo ha registrato ricavi in aumento a 291,2 milioni (+5,5% annuo), «nonostante - sottolineano dalla società - il continuo rafforzamento dell'euro». Il progresso del fatturato sarebbe stato del 7 per cento. Al di là del «fattore-euro, si è verificato anche un aumento delle materie prime, contrastato con azioni intraprese sul mix di prodotti e grazie all'aumento dei prezzi di vendita». Il gruppo ha così migliorato sia il margine industriale netto (+7,7% a 111,3 milioni) che l'Ebitda (+18,2% a 23,1 milioni) e il risultato operativo (+37,2% a 13,4 milioni). Infine, ritorno al 'nero' della bottom line: il trimestre si è chiuso in utile per 0,4 milioni rispetto a una perdita di 1,3 milioni al 31 marzo 2006.

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