- Ansa -
According to Italian science reaserch institute Mario Negri, coffee could play a protection role in case of cancer located in head and neck.Il caffé potrebbe avere un ruolo protettivo nei confronti del cancro e in particolare dei tumori di testa e collo. Lo afferma l'Istituto Mario Negri di Milano, citando i risultati di uno studio condotto dai suoi ricercatori guidati da Carlotta Galeone, pubblicato su Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention, rivista dell' Associazione Americana per la Ricerca sul Cancro (AACR).
"Finora, i dati riguardanti gli effetti del caffé sui tumori del cavo orale e della faringe - afferma una nota del Mario Negri - sono stati discordanti. Tuttavia, i risultati di un recente studio forniscono ulteriori evidenze a supporto dell'ipotesi sul ruolo protettivo del caffé".
Il lavoro dei ricercatori dell'Istituto milanese è consistito nel mettere insieme, con una analisi combinata, i risultati di 9 studi considerati dal Consorzio International Head and Neck Cancer Epidemiology (INHANCE), ed è emerso che "i soggetti che consumavano 4 o più tazze di caffé al giorno avevano un rischio di tumore del cavo orale e della faringe inferiore del 39% rispetto ai non bevitori di caffé".
"Un risultato importante - secondo Alessandra Tavani, altra ricercatrice del Mario Negri - perché analizzare insieme più studi permette di raggiungere una elevata numerosità del campione con conseguente maggiore forza statistica. Ciò ha permesso di evidenziare associazioni tra tumore e caffé che i singoli studi non erano in grado di mostrare".
Considerando che il caffé è la bevanda più consumata in Italia (seconda nel mondo solo al té) e che il tumore di cavo orale e faringe è frequente e con prognosi spesso sfavorevole, "i nostri risultati - continua Tavani - hanno importanti ricadute sulla salute pubblica". Una nota di prudenza viene dal professor Carlo La Vecchia (Università di Milano), capo del Dipartimento di Epidemiologia dell' Istituto: "E' possibile che lesioni precancerose del cavo orale portino a una diminuzione del consumo di caffé. Occorre quindi essere cauti nell'interpretare questi risultati".