- La Repubblica -
Cino Zucchi, famous Italian architect, will restructure and re-design the area where the new Lavazza\'s headquarters will be located.
Il 60% dell´area ex Enel è per l´azienda, il resto ha finalità comuni o verrà ceduto.
Una grande X ricca di verde al confine tra il centro e la zona est della città. E un´enorme terrazza panoramica che guarderà sulla collina e sulla Mole, un possibile nuovo spazio pubblico a disposizione di tutti. Cino Zucchi, il grande architetto milanese che già sta lavorando al Museo dell´Automobile, ha vinto il concorso promosso dalla Lavazza per ridisegnare l´area ex Enel tra largo Brescia e via Bologna dove nascerà il nuovo centro direzionale del gruppo. «Il suo progetto - ha spiegato Alberto Lavazza - è quello che ha saputo meglio interpretare l´esigenza di trasmettere l´immagine e i valori del nostro gruppo con le esigenze urbanistiche che l´area scelta impone e con quella della sostenibilità ambientale del nuovo edificio». Soddisfatto anche il sindaco Sergio Chiamparino: «Tutti i progettisti invitati da Lavazza hanno dimostrato grande attenzione alla qualità urbanistica e ambientale, i primi risultati sembrano ottimi». Con Zucchi lavoreranno anche paesaggisti ed esperti di verde urbano come Atelier G´Art: nel nuovo edificio sono previste serre tra gli uffici e il filo conduttore del progetto, che dovrà includere una parte della facciata storica dell´Enel, è la trasparenza dell´edificio. Da qualunque scrivania o posto di lavoro si potrà vedere la città e l´immagine scelta dai progettisti per descrivere la nuova "creatura" è quella di una nuvola verde che includerà una piazza e dunque un inedito accesso verso la Dora. Niente grattacieli però, perché il complesso dovrà tener conto delle parti già esistenti e degli edifici, storici e non, che lo circonderanno nel quartiere, a pochi passi dall´attuale sede di Lavazza (che oggi occupa una quota del 47,6 per cento nel mercato retail in Italia). Da via Ancona e via Pisa si accederà ai parcheggi sotterranei, mentre scale e ascensori saranno distribuiti ai quattro angoli della X e la filosofia interna sarà improntata il più possibile all´open space. L´investimento previsto è di 130 milioni di euro, l´area complessiva di 30.000 metri quadrati, solo il 60 per cento dei quali però sarà utilizzato direttamente dall´azienda mentre il resto avrà finalità comuni o verrà ceduto ad altri soggetti. «E´ un progetto fondamentale anche per suggellare il nostro legame con Torino, che si rinforza nonostante la difficile congiuntura economica - sottolinea Lavazza - e il passaggio di testimone tra la terza e la quarta generazione che oggi si candida a governare il gruppo».
L´edificio si candida a ottenere le più avanzate certificazioni "ecologiche", a cominciare dal LEED, il Leader in Energy and Environmental Design Green Building Rating System. Ancora da definire, invece, altre decisioni sullo spazio interno e sui servizi a disposizione dei dipendenti.